.. Tendere sempre alla fraternità
Dal Vangelo di oggi (Mc
6,7-13) capiamo una cosa importantissima: «Gesù chiamò a sé i Dodici e prese
a mandarli a due a due…». Ecco, anche noi siamo chiamati e inviati non
ciascuno da solo, ma «a due a due», nella “spiritualità di comunione”.
Non sono io, non sei tu, a predicare la Buona Novella con la vita e la parola:
il «Tendere sempre alla fraternità» del passaparola, il «che tutti
siano uno», che è lo scopo per cui sentiamo d’esser nati, è opera di Gesù
tra noi; non è possibile immaginare la realizzazione dell’utopia più grande –
la fraternità universale –, se prima non si è fratelli fra noi, «a due a due»,
coi nostri prossimi più prossimi. (Giuseppe Fulceri)
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Parola di Vita di
Febbraio 2015: «Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo
accolse voi, per la gloria di Dio» (Rm 15, 7).
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e
prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E
ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane,
né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due
tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non
sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi
ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come
testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si
convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li
guarivano. Ciao :) Giò
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