lunedì 30 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

30 aprile 2012: "Seguire Dio vivendo la sua Parola"


Buona giornata, ciao...

Giò

domenica 29 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi... con meditazione

29 aprile 2012: "Lasciarsi guidare dalla Parola di vita"


In questa IV Domenica di Pasqua, il Vangelo (Gv 10,11-18) ci dice chi è Gesù: è «il buon pastore (che) offre la vita per le pecore» (v. 11), per noi. Egli ci conosce bene ed anche noi arriviamo a conoscere intimamente Lui (vedi vv. 14-15), se lo seguiamo, se ci lasciamo guidare dalla Sua Parola, come fanno le pecore fidandosi del pastore che le guida ai pascoli in luoghi sicuri e le protegge, senza fuggire, al contrario del mercenario (vedi vv. 12-13). Ecco come essere in relazione alla Parola, a Gesù: come pecore docili, che si fidano ed affidano totalmente a questo Buon Pastore, sempre sicuri che quanto ci chiede è per il nostro bene, pronti a tutto: Lui ha dato la Sua Vita per noi e vuole ogni attimo ridarcela in pienezza: c’è da fidarci buttandoci, stando al passaparola: «Lasciarsi guidare dalla Parola di vita».          (Giuseppe Fulceri)



    «Voi siete già mondi, per la Parola che vi ho annunziato»  (Gv. 15,3).



            Vangelo secondo Giovanni - cap. 10

[11]Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. [12]Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; [13]egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. [14]Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, [15]come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. [16]E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. [17]Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. [18]Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».



Meditazione del giorno:

Basilio di Seleucia ( ?-circa 468), vescovo
Discorsi, 26 ; PG 44, 129

«Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me»
        Guardiamo il nostro pastore, Cristo... Si rallegra delle pecore che sono con lui e va a cercare quelle che si smarriscono. Montagne e foreste non gli fanno paura; supera i burroni per arrivare fino alla pecora perduta. Anche se la trova in un pessimo stato, non si arrabbia ma, mosso a compassione, la prende sulle spalle e, con la sua fatica, guarisce la pecora affaticata (Lc 15,4s). ...
        A ragione Cristo dichiara: «Io sono il Buon Pastore, andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata (Ez 34,16).  Ho visto il gregge degli uomini colpito da malattia; ho visto i miei agnelli andarsene là dove stanno i demoni; ho visto il mio gregge sbranato dai lupi. L'ho visto e non l'ho guardato dall'alto. Per questo ho preso la mano inaridita, che il male, come un lupo, teneva stretta; ho liberato chi era colpito dalla febbre; ho dato la vista a chi aveva gli occhi chiusi fin dal grembo materno; ho tirato fuori dal sepolcro Lazzaro che vi giaceva da quattro giorni (Mc 3,5; 1,31; Gv 9,11). Poiché io sono il buon pastore; il buon pastore dà la vita per le sue pecore». ...
      I profeti hanno conosciuto quel pastore quando, molto prima della sua Passione, egli annunciava quanto stava per accadere: «Era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca» (Is 53,7). Come una pecora, il pastore ha offerto la vita per le sue pecore... Con la sua morte, ha dato rimedio alla morte; con la sua tomba, ha svuotato le tombe... Le tombe sono 'pesanti' e la prigione chiusa finché il pastore, disceso dalla croce, non viene a portare alle pecore rinchiuse la gioiosa notizia della liberazione. Lo vediamo negli inferi dove «annuncia la salvezza» (1Pt 3,19); lo vediamo richiamare le sue pecore, dalla dimora dei morti alla vita. «Il buon pastore dà la vita per le sue pecore». Così egli vuole guadagnare l'affetto delle sue pecore, e quelle che sanno ascoltare la sua voce amano Cristo.



Buona domenica a tutti, ciao..

Giò

sabato 28 aprile 2012

venerdì 27 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

27 aprile 2012: "Accettare anche l'«assurdo» nel vivere la Parola"


In questa frase fortissima, buona giornata a tutti..

Giò

giovedì 26 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

26 aprile 2012: "Nutrirsi della Parola di Dio"


Ciao e buona giornata a tutti..

Giò

mercoledì 25 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

25 aprile 2012: "La Parola di vita ci orienta verso Dio"


Buona festa a tutti, ciaoooooooo..

Giò

martedì 24 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

24 aprile 2012: "Essere perseveranti nel vivere la Parola di vita"


Buona giornata, ciao..

Giò

lunedì 23 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

23 aprile 2012: "La Parola di Dio vissuta non lascia indifferenti"


Avendo nel cuore questa perla, buona giornata... ciao a tutti.

Giò

domenica 22 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi... con meditazione

22 aprile 2012: "Custodire e vivere la Parola di vita"


III Domenica di Pasqua. Proprio “di”, non “dopo” Pasqua, perché ogni Domenica è Pasqua; anzi lo è ogni giorno, e lo è, se stiamo anche oggi al passaparola, ogni attimo. Infatti, «Custodire e vivere la Parola di vita» è vivere nel Risorto da risorti, sempre su, vivi nell’osservanza della Parola. Se prendiamo la seconda Lettura della Messa (1Gv 2,1-5a), ritroviamo guida e luce piena: anche se siamo quello che siamo, c’è davvero da consolarci: «[...] se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto» (v. 1). Da notare che l’aggettivo «avvocato» può essere tradotto dal testo originale in senso assai profondo: come «Paràclito, Consolatore», che è il voler indicare lo Spirito del Risorto che ci conduce, che è in mezzo a noi e lo vediamo, «lo conosciamo» (vedi vv. 3-4) – prosegue il brano della Parola – «se osserviamo i suoi comandamenti» (v. 4); in pratica, se siamo lì «Custodire e vivere la Parola di vita». Allora c’è solo da esultare: è Pasqua, siamo già nell’Eternità: «[...] chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto» (v. 5)! (Giuseppe Fulceri)



Parola di Vita di Aprile: «Voi siete già mondi, per la Parola che vi ho annunziato»  (Gv. 15,3).



        Prima lettera di Giovanni - cap. 2 (1-5a)
[1]Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. [2]Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. [3]Da questo sappiamo d'averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. [4]Chi dice: «Lo conosco» e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; [5]ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto.



Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,35-48.

Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.
Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».
Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».
Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni.


Meditazione del giorno:

Sant'Agostino (354-430), vescovo d'Ippona (Nord Africa) e dottore della Chiesa
Discorso 238 (Nuova Biblioteca Agostiniana- riv.)

«Perché sorgono dubbi nel vostro cuore?»

        Questo passaggio del Vangelo ... ci mostra veramente chi è Cristo e veramente chi è la Chiesa ..., affinché capiamo bene quale Sposa questo divino Sposo ha scelto e chi è lo Sposo di questa santa Sposa... In questa pagina si può leggere il loro atto di matrimonio...
        Tu hai appreso che Cristo è il Verbo, la Parola di Dio, unito ad un'anima umana e ad un corpo umano. ... I discepoli hanno creduto di vedere uno spirito; non pensavano che il Signore avesse un corpo vero e proprio. Ma poiché il Signore sapeva il pericolo di certe idee, si affretta a sradicarle dal loro cuore...: «Perché questi pensieri si levano nel vostro cuore? Osservate le mie mani e i miei piedi: toccatemi e persuadetevi che uno spirito non ha né carne né ossa come vedete che io ho». E tu, a tali pensieri folli, opponi fermamente la regola di fede che hai ricevuto .... Cristo è veramente il Verbo, l'Unigenito uguale al Padre, unito ad una vera anima umana e ad una vera carne esente da peccato. E' questo corpo che morì e risorse, che fu sospeso alla croce, giacque nel sepolcro e ora siede nel cielo. Cristo Signore voleva persuadere i suoi discepoli che quello che essi vedevano erano veramente ossa e carne... E perché, poi, Cristo ha voluto suscitare in me una tale convinzione? Perché egli sapeva quanto mi arreca vantaggio se lo credo e quanto mi reca danno se non lo credo. Credete dunque così! Egli è lo Sposo.
        Ma ascoltiamo anche quel che ci viene detto della Sposa... «Bisognava che Cristo patisse e il terzo giorno risuscitasse dai morti. E che nel suo nome fossero predicati la conversione e il perdono dei peccati. A tutte le genti, cominciando da Gerusalemme». Ecco  la Sposa... : la Chiesa è diffusa per l'universo intero, tutte le nazioni rientrano nell'ambito della Chiesa. ...Gli Apostoli vedevano Cristo e credevano nella Chiesa, che non vedevano. Noi vediamo la Chiesa e crediamo in Cristo, che non vediamo, e aderendo saldamente a ciò che vediamo, giungeremo a vedere colui che ancora non vediamo.

Il pensiero del giorno

    “Basta che uno solo sia quello che deve essere perché gli altri si trovino ad essere quelli che debbono essere”. (Chiara Lubich – 23 aprile 1948
)


Buona e Santa domenica a tutti... ciao!

Giò

sabato 21 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

21 aprile 2012: "Amare concretamente"


Vivendolo insieme, buona giornata... ciao!

Giò

venerdì 20 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

20 aprile 2012: "Vivere con coerenza la Parola di vita, anche quando ci attira l’odio del mondo"


Buonissima giornata a tutti, ciaooooo!

Giò

giovedì 19 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

19 aprile 2012: "Obbedire a Dio piuttosto che agli uomini"


Buona giornata, ciao ciao tutti...

Giò

mercoledì 18 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

18 aprile 2012: "Rimanere fedeli a Dio anche nelle critiche"


Buona giornata a tutti, ciao ciao..

Giò

martedì 17 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

17 aprile 2012: "Rinascere vivendo la Parola"


Buona serata. Ciao tutti..

Giò

lunedì 16 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

16 aprile 2012: "Vivere la Parola di vita"


In questo impegno grande, buona giornata a tutti..

Giò

domenica 15 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi... con commento

15 aprile 2012: "Condividere i beni materiali"



II DOMENICA DI PASQUA o «della Divina Misericordia». Se pensiamo alla Misericordia di Dio nei nostri confronti, come dovrebbe allargarcisi il cuore verso ogni nostro prossimo e ricambiare all’Infinito Amore amando a nostra volta tutti come Dio ci ama! E l’amore si manifesta nel concreto: lo dice bene oggi il passaparola: «Condividere i beni materiali», in chiaro riferimento alla prima Lettura della Messa (At 4,32-35): «La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune» (v. 32). Ecco il nostro dover essere, se siamo, come quei primi cristiani, «diventati credenti». Vogliamo allora prendere sul serio la Parola e metterci a «condividere», sentendo ciò che ci appartiene non più nostro personale, ma di tutti, per l’utilità di tutti e, fin dove possibile, secondo la volontà di Dio, tutto condividendo sicché si viva realmente da fratelli in questa umana Famiglia, il cui Padre di tutti è Dio, il nostro Dio che solo è Amore e Misericordia.    (Giuseppe Fulceri)
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     Parola di Vita di Aprile: «Voi siete già mondi, per la Parola che vi ho annunziato» (Gv. 15,3).
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           Atti degli Apostoli - cap. 4
[32]La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. [33]Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. [34]Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto [35]e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.
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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,19-31.

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi».
Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.
Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Il pensiero del giorno

    “Dio solo è Tutto! Tutto il resto è vanità”. (Chiara Lubich – 1949)


Buona e Santa domenica a tutti, ciao!

Giò

sabato 14 aprile 2012

venerdì 13 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

13 aprile 2012: "Credere che la Parola vissuta può «spostare le montagne»"


In questa meravigliosa certezza, buona giornata a tutti.. ciao!

Giò

giovedì 12 aprile 2012

mercoledì 11 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

11 aprile 2012: "La Parola di vita vissuta porta la presenza di Dio fra noi"


Buona giornata e ciao a tutti..

Giò

martedì 10 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

10 aprile 2012: "Il vivere la Parola di vita accresce l'amore in noi"


Ciao a tutti e.. buona giornata!

Giò

lunedì 9 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

9 aprile 2012: "Chiedersi ad ogni azione: «Sto testimoniando?»"


Buona giornata e buon lunedì di pasquetta.. ciao!

Giò

domenica 8 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi... con meditazione

8 aprile 2012: "La Parola di vita vissuta ci fa «uomini nuovi»"



PASQUA: GESÙ È RISORTO!! Ed è risorto per noi, avendo per noi dato la Vita… E’ questa Sua Vita che ci fa «uomini nuovi», come ci dice oggi il passaparola. Ma occorre accogliere la Parola e viverla, come ci esorta San Paolo (Col 3,1-4): «Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù» (v. 1). Occorre morire a noi stessi, con l’anima aperta all’eternità: «pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!» (vv. 2-3). Che cosa stupenda sentirsi nascosti in Dio, nella Trinità, con la Trinità in noi: è realtà, se siamo morti a noi stessi per amore, fuori di noi perché totalmente buttati ad amare ogni prossimo, in cui vediamo Gesù volendolo vedere Risorto. Che cosa stupenda… da scambiarci davvero un AUGURIO di questo essere “uomini nuovi”: BUONA PASQUA!!!        (Giuseppe Fulceri)





Parola di Vita di Aprile: «Voi siete già mondi, per la Parola che vi ho annunziato» (Gv. 15,3)





             Lettera ai Colossesi - cap. 3

[1]Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; [2]pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. [3]Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! [4]Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.



Meditazione del giorno
Beato Guerrico di Igny : « Perché cercate tra i morti colui che è vivo ? » (Lc 24,5)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,1-9.

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra,
e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.



Meditazione del giorno:

Beato Guerrico di Igny (circa 1080-1157), abate cistercense
Discorso 1 sulla resurrezione del Signore ; PL 185, 143-144 ; SC 202

« Perché cercate tra i morti colui che è vivo ? » (Lc 24,5)
        Per me, fratelli, « il vivere è Cristo e il morire un guadagno » (Fil 1,21). Parto dunque per la Galilea, per il monte che Gesù ci ha indicato (Mt 28,10.16). Lo vedrò e lo adorerò affinché io non muoia più, perché « chiunque vede il Figlio dell'Uomo e crede in lui ha la vita eterna » ; « anche se muore, vivrà » (Gv 6,40; 11,25).
        Ora, fratelli, in che senso possiamo dire che la gioia del vostro cuore testimonia il vostro amore di Cristo? Secondo me... se vi è successo un solo giorno di amare Gesù, sia vivo, sia morto, sia tornato alla vita, oggi che i messaggeri proclamano la sua risurrezione nella Chiesa, il vostro cuore esulta e esclama : « Mi hanno portato questa novella: Gesù, mio Dio, è vivo! A queste parole il mio cuore, che si era assopito dalla tristezza, che languiva nella tiepidezza e lo scoraggiamento, ha ritrovato la vita ». Infatti, la dolce musica di questo lieto annuncio rianima i peccatori che giacevano nella morte. Altrimenti, non si potrebbe far altro che disperare e seppellire nell'oblio coloro che Gesù, tornando dagli inferi, avrebbe lasciato nell'abisso.
        In questo riconoscerai che il tuo spirito ha ritrovato pienamente la vita in Cristo, se potrai dire dal profondo del cuore : « Se Gesù è vivo, questo mi basta ! Se lui vive, io vivo, poiché la mia vita dipende da lui. Egli è la mia vita, è il mio tutto. Cosa potrebbe dunque mancarmi, se Gesù è vivo ? Anche se tutto il resto mi venisse a mancare, questo non avrebbe nessuna importanza, purché Gesù sia vivo ! »



Auguri a tutti di una Santissima Pasqua.. ciao!

Giò

sabato 7 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

7 aprile 2012: "Vivere la Parola di vita con gioia"


Buon sabato Santo a tutti, ciaooooo!

Giò

venerdì 6 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

6 aprile 2012: "La Parola di Dio ci dà la forza di amare il nemico"


Ciao e buon venerdì Santo...

Giò

giovedì 5 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

5 aprile 2012: "Crescere nell'amore vicendevole"


 Buon giovedì Santo a tutti... ciao!

Giò

mercoledì 4 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

4 aprile 2012: "La Parola di Dio ci fortifica"


Buona giornata a tutti, ciao...

Giò

martedì 3 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

3 aprile 2012: "Vivere la Parola di vita con coerenza"


Ciao, buon pomeriggio a tutti!

Giò

lunedì 2 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi

2 aprile 2012: "Amare senza misura"


Buon inizio settimana Santa e buona giornata.. ciao a tutti!

Giò

domenica 1 aprile 2012

Il Passa Parola di oggi... con meditazione

1 aprile 2012: "Fedeltà a Dio vivendo la sua Parola"  


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 14,1-72.15,1-47.

Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo.
Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo».
Gesù si trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo capo.
Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: «Perché tutto questo spreco di olio profumato? Si poteva benissimo vendere quest'olio a più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso di me un'opera buona; i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre.
Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo in anticipo il mio corpo per la sepoltura.
In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto».
Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù.
Quelli all'udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione opportuna per consegnarlo.
Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, gia pronta; là preparate per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.
Venuta la sera, egli giunse con i Dodici.
Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà».
Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l'altro: «Sono forse io?».
Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto.
Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai nato!».
Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo».
Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti.
In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».
E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, poiché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse.
Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea».
Allora Pietro gli disse: «Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò».
Gesù gli disse: «In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte».
Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano anche tutti gli altri. Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego».
Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia.
Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate».
Poi, andato un pò innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora.
E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu».
Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola?
Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole».
Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime parole.
Ritornato li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che cosa rispondergli.
Venne la terza volta e disse loro: «Dormite ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori.
Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
E subito, mentre ancora parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani.
Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta».
Allora gli si accostò dicendo: «Rabbì» e lo baciò.
Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono.
Uno dei presenti, estratta la spada, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio. Allora Gesù disse loro: «Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi.
Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque le Scritture!».
Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono.
Un giovanetto però lo seguiva, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono.
Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nudo. Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi.
Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano.
Molti infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi.
Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso contro di lui, dicendo: «Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne edificherò un altro non fatto da mani d'uomo».
Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza era concorde.
Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?».
Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?».
Gesù rispose: «Io lo sono! E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo».
Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni?
Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte.
Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: «Indovina». I servi intanto lo percuotevano. Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una serva del sommo sacerdote
e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù».
Ma egli negò: «Non so e non capisco quello che vuoi dire». Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò.
E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è di quelli».
Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti dissero di nuovo a Pietro: «Tu sei certo di quelli, perché sei Galileo».
Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell'uomo che voi dite».
Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte». E scoppiò in pianto.
Al mattino i sommi sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo condussero e lo consegnarono a Pilato.
Allora Pilato prese a interrogarlo: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici».
I sommi sacerdoti frattanto gli muovevano molte accuse.
Pilato lo interrogò di nuovo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!».
Ma Gesù non rispose più nulla, sicché Pilato ne restò meravigliato. Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta. Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio.
La folla, accorsa, cominciò a chiedere ciò che sempre egli le concedeva.
Allora Pilato rispose loro: «Volete che vi rilasci il re dei Giudei?».
Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia.
Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba.
Pilato replicò: «Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?».
Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!».
Ma Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Allora essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!».
E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte.
Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo.
Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!».
E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui.
Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio,
e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.
Erano le nove del mattino quando lo crocifissero.
E l'iscrizione con il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei.
Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.

I passanti lo insultavano e, scuotendo il capo, esclamavano: «Ehi, tu che distruggi il tempio e lo riedifichi in tre giorni, salva te stesso scendendo dalla croce!».
Ugualmente anche i sommi sacerdoti con gli scribi, facendosi beffe di lui, dicevano: «Ha salvato altri, non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo». E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio.
Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Ecco, chiama Elia!».
Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce».
Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto in basso.
Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: «Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!».
C'erano anche alcune donne, che stavano ad osservare da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di ioses, e Salome, che lo seguivano e servivano quando era ancora in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a Gerusalemme.
Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù.
Pilato si meravigliò che fosse gia morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo.
Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe.
Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro.
Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.

Meditazione del giorno

Omelia attribuita a sant'Epifanio di Salamina (? - 403), vescovo

Omelia 1 per la festa delle Palme ; PG 43, 427

«Ecco lo sposo, andategli incontro!» (Mt 25,6)

        «Esulta grandemente figlia di Sion» (Zac ,9), rallegrati ed esulta, Chiesa di Dio, poiché ecco venire a te il tuo Dio, ecco venire il tuo Sposo, seduto su un asinello come su un trono! Affrettiamoci ad andargli incontro per contemplare la sua gloria. Ecco la salvezza del mondo: Dio avanza verso la croce. Anche noi, popoli, gridiamo oggi col popolo: «Osanna al figlio di Davide, donaci la salvezza di lassù, o Dio!» (Mt 21,9; Sal 118,25) ...
        E' un giorno di festa che celebra la Chiesa, all'ombra di Cristo, olivo che dà frutti nella casa di Dio (Sal 52,10); ella celebra un giorno di festa con Cristo, giglio primaverile del Paradiso in fiore. Poiché Cristo sta al centro della Chiesa, lui vero giglio in fiore, radice di Iesse che non giudica il mondo ma lo serve (Is 11,1.3). Sta al centro della Chiesa, fonte eterna da cui scaturiscono non più i fiumi del paradiso (Gen 2,10), ma Matteo, Marco, Luca e Giovanni, che irrigano il giardino della Chiesa di Cristo. Oggi, noi che siamo virgulti d'olivo fecondi (cf Sal 128,3), con in mano rami d'olivo, supplichiamo Cristo misericordioso. «Piantati nella casa del Signore», diamo fiori a primavera «negli atri del nostro Dio», e celebriamo un giorno di festa: «l'inverno è passato!» (Sal 92,14; Can 2,11) ..
       Esclamo con Paolo a voce alta e forte: «Le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove» (2Cor 5.17) Un profeta, guardando a quel re esclama : «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!» (Gv 1,29) ...; e Davide, guardando a Cristo nato dalla sua stirpe secondo la carne, afferma: «Il Signore è Dio e ci è apparso» (Sal 118,27 LXX). Giorno di festa ammirabile per la sua novità, sorprendente e stupefacente: i bambini acclamano Cristo come Dio e i sacerdoti lo maledicono, i bambini lo adorano e i dottori della Legge lo disprezzano e lo calunniano. I bambini dicono: «Osanna!» e i suoi nemici gridano: «Crocifiggilo!» Quelli si uniscono intorno a Cristo con le palme, questi si gettano su di lui con le spade; quelli tagliano rami, questi preparano una croce. 


Buona domenica delle Palme! Ciao a tutti..

Giò