mercoledì 5 novembre 2014

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.. Imparare ad avere una carità fraterna

«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo». Questa frase del Vangelo di oggi (Lc 14,25-33) ci dice chiaro come vivere il passaparola:  «Imparare ad avere una carità fraterna». Ossia, per amare sul serio, occorre mettere Dio al primo posto, anche dicendo al prossimo, sia pure il più intimo, perfino dei “no”, secondo la volontà di Dio, secondo il Suo Amore, che tutto supera, per arrivare sicuri alla fratellanza vera, in Dio!   (Giuseppe Fulceri)


Parola di Vita di Novembre: «E' in te la sorgente della vita» (Salmo 36,10).


          Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.   Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.  Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.   Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

Ciao, uniti :)
Giò

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