.. Imparare ad avere una carità fraterna
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo
padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la
propria vita, non può essere mio discepolo». Questa frase del Vangelo di oggi (Lc 14,25-33) ci dice chiaro come
vivere il passaparola: «Imparare ad avere una carità fraterna».
Ossia, per amare sul serio, occorre mettere Dio al primo posto, anche dicendo
al prossimo, sia pure il più intimo, perfino dei “no”, secondo la volontà di
Dio, secondo il Suo Amore, che tutto supera, per arrivare sicuri alla
fratellanza vera, in Dio! (Giuseppe Fulceri)
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù.
Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi
ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le
sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene
dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo
costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i
mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è
in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo,
dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il
lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non
siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene
incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei
messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a
tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».Ciao, uniti :)
Giò
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