PASSA PAROLA: "Aiutare il fratello ad accettare il dolore"
Domenica
delle Palme. La Liturgia ci fa vivere
la complessità della vita con l'ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme e
quindi con la sua passione e morte. Gioie e sofferenze, vivere e morire sono
realtà della nostra esistenza; ma, come per Gesù, anche per noi la realtà profonda
è che tutto fa parte della missione a cui siamo chiamati quali «servi del
Signore», seguaci di Gesù. Tutto passa, passano i trionfi ed anche passioni e
pene: resta la gloria vera, che è vivere e morire per amore, essendo l'Amore.
Quando tutto sembra finito, è lì la pienezza del Dono: «Gesù, gridando a
gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto
questo, spirò» (Luca 23,46). Gesù Spirò, emise sull'umanità, su ciascuno di
noi, il suo Spirito, lo Spirito Santo. E’ da lì che inizia il nostro vero
vivere, se lo accogliamo. Nella prima Lettura (Lc 19,28-40) leggiamo che Gesù
manda due discepoli a sciogliere un puledro e portarglielo, perché «Il
Signore ne ha bisogno» (vedi vv. 29-31). Ecco, il Signore ha bisogno
proprio di ciascuno di noi, così come siamo, magari, puledri, asini, o meno
ancora. E’ bello esserne convinti e gioire anche vedendo nel negativo che ci
appare una possibilità di essere utili al Signore. Così, convinti noi e vivendo
coerentemente, possiamo poi aiutare gli altri, specie chi soffre e non riesce
ad accettare: riusciamo a vivere bene il passaparola: «Aiutare il fratello
ad accettare il dolore». Riusciamo cioè, non tanto a consolare con belle
parole, ma ad essere solidali dando la vita perché abbiamo capito ciò che vale.
(Giuseppe Fulceri)
Parola di Vita di Marzo: «Chi di voi è
senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei» (Gv 8,7).
Vangelo
secondo Luca - cap. 19
[28]Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli
altri salendo verso Gerusalemme. [29]Quando fu vicino a Bètfage e a Betània,
presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: [30] «Andate
nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale
nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui. [31]E se qualcuno vi
chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha bisogno».
[32]Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto. [33]Mentre
scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché sciogliete il
puledro?». [34]Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». [35]Lo condussero
allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù.
[36]Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. [37]Era
ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei
discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi
che avevano veduto, dicendo: [38] «Benedetto colui che viene, il re, nel nome
del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!». [39]Alcuni
farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli».
[40]Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».BUONA DOMENICA delle Palme, ciao.
Giò
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