PASSA PAROLA: "Non ricordare le offese ricevute"
Solennità del SANTISSIMO
CORPO E SANGUE DI CRISTO, la Festa che diciamo del CORPUS DOMINI: Festa dell’Amore
sconfinato del nostro Dio, che ha voluto restare con noi nell’Eucaristia come
Amico, Compagno di viaggio continuando a donarci la Sua Vita. Per vivere la
gratitudine dovuta ad un Amico-Compagno così, possiamo oggi focalizzare dalla
Liturgia della Messa la seconda Lettura (1Cor 11,23-26), dove San Paolo ci
ricorda il «Fate questo in memoria di me», ossia
l’Istituzione-Celebrazione dell’Eucaristia. La parola «memoria» qui, si
sa, non traduce il senso profondo dell’attualizzazione reale dell’Ultima Cena e
Sacrificio di Cristo in croce; ma il senso lo sappiamo bene: l’Eucaristia, la
Messa, è ogni volta il vero dare la vita e risorgere di Gesù per noi. Il
passaparola odierno: «Non ricordare le offese ricevute», con questo
verbo «non ricordare», può darci ali per vivere la gratitudine a Gesù
Eucaristia. Ogni volta che ci viene da ricordare offese, torti ricevuti, è
occasione stupenda per celebrare la nostra Messa, «facendo memoria» di
come e quante volte Gesù ha perdonato le nostre offese e sempre ci perdona
proprio in quel Suo Sacrificio totale. Così «Non ricordare le offese
ricevute», ma invece pensare con immensa gratitudine a Lui, a Gesù, che
ancora muore e risorge per noi, è dare culto graditissimo al Padre, che ci
riconosce in tal modo figli nell’Unico Figlio, tutti fratelli fra noi, che solo
«fanno memoria» del bene ricevuto. E’ così che davvero si celebra Messa
non solo in chiesa, ma anche sempre durante il giorno e si glorifica
l’Eucaristia con la vita! (Giuseppe Fulceri)
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Parola
di vita di giugno: «Se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò
sarà grazia davanti a Dio» (1 Pt 2,20).
Prima lettera ai Corinzi - cap. 11
[23]Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che
a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva
tradito, prese del pane [24]e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse:
«Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». [25]Allo
stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è
la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in
memoria di me». [26]Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di
questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.
Dal
Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,11b-17.
Ma
le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlar loro del
regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure. Il giorno cominciava a
declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché
vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo,
poiché qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da
mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno
che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente».
C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.
C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.
BUONA FESTA, ciao.
Giò
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