domenica 7 aprile 2013

PASSA PAROLA con meditazione...



PASSA PAROLA (7 aprile 2013): "Credere all'amore"


II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia. Nel Vangelo della Messa (Gv 20,19-31) ci consola l'incredulità di Tommaso: «Se non vedo [...] e non metto il dito [...] e la mia mano nel suo costato, non crederò» (v. 25). Ci consola, non sentendoci soli se siamo duri nel credere; dovremmo però riuscire sempre più a meritare la beatitudine detta da Gesù: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!» (v. 25). Su questa Parola vogliamo ripartire nel «Credere all'amore», a cui ci richiama il passaparola. Sì, «Credere all'amore», anche in modo furbo, con nuova volontà. Poco conta se ci è facile o difficile credere: conta voler amare. Ci aiuta Sant'Agostino: «Non parlate d’amore al vostro fratello: amatelo! Ama e poi fa’ quello che vuoi». Ecco dove sta il vero «Credere all'amore». Se amiamo a fatti, la fede è dimostrata. E non solo: Dio che è Amore, Misericordia Infinita, come la Festa di oggi proclama, quanto più ci buttiamo ad amare, tanto più ci ricopre della Sua Misericordia. Occorre dimenticare il nostro nulla, le nostre miserie passate e presenti, e «Credere all'Amore», al Suo Amore. Così, mentre vogliamo amare Lui e ogni nostro prossimo in Lui e per Lui, sentirci immensamente amati; perché il più profondo «Credere all'amore», prima che essere noi ad amare ed anche per poter riuscire davvero ad amare, è questo sentirci amati: da Dio, ed anche da ogni nostro fratello/sorella: «Credere all'Amore» di Dio Amore che in tutti è presente.     (Giuseppe Fulceri)

     ---- --- --- -- ---- --- ---

Parola di Vita di Aprile: «Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri» (Gc 5,9).

 
         Vangelo secondo Giovanni - cap. 20
[19]La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». [20]Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. [21]Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». [22]Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; [23]a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». [24]Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. [25]Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». [26]Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse:  «Pace a voi!». [27]Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». [28]Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». [29]Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». [30]Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. [31]Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.


Buona domenica, ciao ciao.
Giò

Nessun commento:

Posta un commento