II Domenica di Quaresima. Il Vangelo (Luca
9,28b-36) ci mostra Gesù, nella sua luminosità nell’intimità di preghiera col
Padre, luminosità-trasfigurazione a cui noi stessi siamo chiamati, come
proclama San Paolo (seconda Lettura: Fil 3,20–4,1): «[…] il Signore Gesù
Cristo […] trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo
glorioso» (cap. 3,20-21). Occorre però, come Paolo conclude, «restare
saldi nel Signore» (cap. 4,1). E’ quanto ci chiede il passaparola: «Rimanere
saldi nella carità». Ed è proprio l’esortazione del Vangelo: «Questi è
il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!» (Lc 9,35). Ecco, davvero la Parola
ci dice come vivere da "trasfigurati" questa Domenica: essere
in intimità col Padre ascoltando Gesù, l'Eletto del Padre che si è fatto nostro
fratello e sempre si manifesta in ogni nostro prossimo. «Rimanere saldi
nella carità» è dunque vedere Gesù, andare sempre al di là, vedere ogni
fratello/sorella già «conformato al corpo glorioso di Cristo», perché a
questo ognuno è chiamato, e «Rimanere saldi nella carità» è volere la
"trasfigurazione" dell'altro come la nostra. Vogliamo dunque amare,
amare, solo amare: ad ogni costo «Rimanere saldi nella carità»!
(Giuseppe
Fulceri)
Parola
di vita di febbraio 2013: «Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla
vita, perché amiamo i fratelli!» (1 Gv 3,14).
Lettera ai Filippesi - cap. 3
[20]La
nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore
Gesù Cristo, [21]il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo
al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le
cose.
- cap. 4
[1]Perciò,
fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete
saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi!.
Dal
Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,28b-36.
Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e
Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.
Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia,
apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura.
E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo».
Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Buona domenica, ciao!
Giò
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