domenica 3 febbraio 2013

Il Passa Parola con meditazione...

PASSA PAROLA: "Nulla vale se non fatto per amore"

IV Domenica del Tempo Ordinario: focalizziamo la seconda Lettura (1Cor 12,31–13,1-13), dove ci è indicato il Carisma più grande: la Carità, l’Amore! Il passaparola: «Nulla vale se non fatto per amore» ci sintetizza il senso profondo: a «nulla vale» avere conoscenze di scienza o di lingue, neppure una fede «da trasportare le montagne» (13,1-2), se non si ama, se non è tutto «fatto per amore». E’ un richiamo forte, duplice: ad amare sul serio, ed anche alla verità dell’umiltà. C’è poco da sentirci bravi, perché magari siamo geniali in informatica, o conosciamo varie lingue, o abbiamo una gran fede in Dio, o siamo generosi e tanto ci spendiamo per gli altri (vedi 13,3)… tutto è nulla, «sono come un bronzo che risuona» (v. 1), se non ho la Carità che mi brucia in cuore. Al contrario, «tutto vale», anche il gesto più piccolo, se amiamo. Occorre chiedere allo Spirito Santo che ci incida nell’anima questo INNO ALLA CARITÀ: «La carità è paziente, è benigna […]. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (vv. 4-7), per lanciarci e rilanciarci, nell’attimo che passa, ad amare, volendo essere l’Amore!      (Giuseppe Fulceri)
--- --------  ---
Parola di vita di febbraio 2013:«Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli!» (1 Gv 3,14).
---------------------
    Prima lettera ai Corinzi - cap. 12,31
[31]Aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di tutte.
                                      - cap. 13
[1]Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.[2]E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. [3]E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. [4]La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5]non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6]non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. [7]Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8]La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [9]La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. [10]Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. [11]Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. [12]Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto. [13]Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
 

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,21-30.
Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?».
Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!».
Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria.
Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese;
ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone.
C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno;
si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio.
Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.



Buona domenica, ciao!
Giò

Nessun commento:

Posta un commento