domenica 25 marzo 2012

Il Passa Parola di oggi... con commento

25 marzo 2012: "Per vivere la Parola di Vita far tacere il nostro «io»"


V Domenica di Quaresima: la Pasqua si avvicina; ma è già Pasqua in cuore, siamo già sempre risorti se, come ci chiede il passaparola, ascoltiamo Gesù facendo tacere il nostro “io”. La Parola di Vita, che è Gesù, ci dice cose sempre stupende, seppure non facili, come nel Vangelo di oggi (Gv 12,20-33): «[...] se il chicco di grano caduto in terra [...] muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna» (vv. 24-25). Parole “dure”, certo, che esigono la morte del nostro “io”, ma con un risvolto di frutti impensati e di Vita eterna. Il seguito poi è sublime: «Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà» (v. 26). Incredibile, ma vero, è Parola di Gesù! Così, «Per vivere la Parola di vita far tacere il nostro “io”», non può che darci gioia piena e slancio fortissimo: nel pensiero di essere «LA’» (v. 26) dov’è Gesù Glorioso «che attira tutti a Sé» (vedi v. 32): «LA’» dove «il Padre stesso ci onora» (v. 26)!!      (Giuseppe Fulceri)
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Parola di Vita di marzo: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6,68).
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             Vangelo secondo Giovanni - cap. 12
[20]Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci. [21]Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero:  «Signore, vogliamo vedere Gesù». [22]Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. [23]Gesù rispose: «E’ giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo. [24]In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. [25]Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. [26]Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. [27]Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! [28]Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!». [29]La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». [30]Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. [31]Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. [32]Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me». [33]Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.
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Meditazione del giorno:

San Proclo di Costantinopoli (circa 390-446), vescovo
Discorso per il giorno delle Palme ; PG 65, 772
«Vogliamo vedere Gesù»

        A Gerusalemme la folla gridava: «Osanna nel più alto dei cieli! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il Re d'Israele!» (cf Mc 11,10). E' bene dire «colui che viene», poiché egli viene sempre, non manca mai: «Il Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero. Benedetto colui che viene nel nome del Signore» (Sal 145,18; 118,26). Il Re mite e pacifico sta alla nostra porta... I soldati quaggiù, gli angeli nei cieli, i mortali e gli immortali ... gridavano: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il Re d'Israele!». Ma i farisei stavano in disparte (Gv 12,19), e i sacerdoti ne erano irritati. Quelle voci che cantavano la lode di Dio riecheggiavano senza sosta: la creazione tutta ne godeva...
        Per questo, quel giorno, alcuni Greci, spinti da quella  straordinaria acclamazione a onorare Dio con fervore, si sono avvicinati ad un apostolo chiamato Filippo e gli hanno detto: «Vogliamo vedere Gesù». Osserva: è tutta la folla che si è presa il compito dell'annuncio e spinge quei Greci a convertirsi. Subito, quelli si volgono ai discepoli di Cristo: «Vogliamo vedere Gesù». Quei pagani imitano Zaccheo; non salgono su un sicomoro (per vedere Gesù), ma si affrettano ad elevarsi nella conoscenza di Dio (Lc 19,3). «Vogliamo vedere Gesù»: non tanto contemplare il suo volto, ma portare la sua croce. Poiché Gesù, che vedeva il loro desiderio, ha annunciato senza compromessi a quelli che si trovavano là: «Sta per venire l'ora in cui il Figlio dell'uomo sarà glorificato», chiamando gloria la conversione dei pagani.
        E dava alla croce il nome di «gloria». Poiché da allora fino ad oggi, la croce è glorificata; è la croce, infatti, che ancora oggi consacra i re, orna i sacerdoti, custodisce le vergini, conferma gli asceti, rafforza il legame degli sposi, fortifica le vedove. E' la croce che feconda la Chiesa, illumina i popoli, conserva il deserto, apre il paradiso.


Buona domenica, ciao a tutti...

Giò 

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