.. "Nulla è piccolo di ciò che è fatto per amore"
Ciao :) Giò
venerdì 7 novembre 2014
giovedì 6 novembre 2014
ciaoooooooo
.. SAPERSI ASCOLTARE
Vogliamo oggi vivere il passaparola con grande gioia,
intendendo il «Sapersi ascoltare» come il vederci Gesù l’un l’altro,
volendoci cercare, incontrare, stare insieme per ascoltarci reciprocamente
donandoci l’anima: ci aiuta in questo il Salmo responsoriale della Messa (Sal
104), che possiamo durante il giorno recitare col cuore in festa, partendo dal
ritornello: «Gioisca il cuore di chi cerca il Signore»! (Giuseppe
Fulceri)
Salmo 104
Ritornello: Gioisca il cuore di
chi cerca il Signore.
Cantate al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Rit.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Rit.
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.CIAO, GIO' :)
mercoledì 5 novembre 2014
ciaooooooooooooooooooooo
.. Imparare ad avere una carità fraterna
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo
padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la
propria vita, non può essere mio discepolo». Questa frase del Vangelo di oggi (Lc 14,25-33) ci dice chiaro come
vivere il passaparola: «Imparare ad avere una carità fraterna».
Ossia, per amare sul serio, occorre mettere Dio al primo posto, anche dicendo
al prossimo, sia pure il più intimo, perfino dei “no”, secondo la volontà di
Dio, secondo il Suo Amore, che tutto supera, per arrivare sicuri alla
fratellanza vera, in Dio! (Giuseppe Fulceri)
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù.
Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi
ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le
sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene
dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo
costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i
mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è
in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo,
dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il
lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non
siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene
incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei
messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a
tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».Ciao, uniti :)
Giò
martedì 4 novembre 2014
ciaooooooooooo..
.. Avere un solo diritto: SERVIRE
Non è facile capire e attuare questo passaparola: nel nostro mondo si parla di tutt’altri diritti, ma il
nostro Maestro è Gesù; Lui per primo, Lui che è Dio, ha voluto per Sé questo «diritto
di servire» essendo Amore. Così, Paolo ai Filippési (2,5-11) può come
cantare: «Gesù svuotò se stesso assumendo una condizione di servo… Per
questo Dio lo esaltò…». Ecco, è un diritto che ci fa grandi di fronte a
Dio, ci fa essere “altri Gesù”: è una cosa immensa! Sì, «Avere
un solo diritto: servire», e saremo grandi anche per l’umanità lasciando
una scia luminosa dove passiamo essendo servizio d’amore. (Giuseppe
Fulceri)
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési (2,5-11)
Fratelli, abbiate in voi gli stessi sentimenti di
Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne
un privilegio
l’essere come Dio, ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di
croce.
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al
di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei
cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a
gloria di Dio Padre.Ciao, Giò :)
lunedì 3 novembre 2014
passa parola..
.. Ogni uomo è un fratello
Ciao, Giò :)
Ciao, Giò :)
domenica 2 novembre 2014
ciaoooooooooo
.. Sentirci figli di un unico Padre
E’ Domenica, la XXXI
del Tempo Ordinario, ed è anche il Giorno della Commemorazione di tutti
i Defunti, che le Letture della Messa ci fanno vedere nella Luce di Dio. La
stessa Parola di Vita del nuovo mese ci immette in questa Luce: «E’ in te,
Signore, la sorgente della vita». Sì, è Lui la Luce, la Sorgente, Tutto,
l’Unico nostro Bene. Vogliamo meditare e vivere il commento di Chiara Lubich
(che qui si allega e se ne mette il link per leggerlo sul sito internet) e così
realmente «Sentirci figli di un unico Padre», tutti un’unica Famiglia,
volendoci l’un l’altro aiutare a camminare nella Sua Luce. (Giuseppe Fulceri)
Ciao.. Giò :)
sabato 1 novembre 2014
BUONA FESTA
.. AVERE UN AMORE MISERICORDIOSO
Solennità di TUTTI I SANTI: c’è da esultare guardando al Paradiso, ma anche
sentirci in Paradiso già qui sulla terra se siamo nell’amore sentendoci tutti
unica Famiglia fra terra e Cielo. Sì, l’anima nostra può cantare, se ci
rispecchiamo nelle “Beatitudini” che il Vangelo (Mt 5,1-12) ci elenca.
Ne prendiamo oggi particolarmente una: «Beati i misericordiosi, perché
troveranno misericordia», stando in sintonia col passaparola: «Avere un
amore misericordioso». Allora sì, possiamo davvero esultare come Gesù
conclude: «Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa
nei cieli». (Giuseppe Fulceri)
Parola di vita
– Ottobre 2014: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più
fame e chi crede in me non avrà più sete».
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte:
si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e
insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il
regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno
consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la
terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno
misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno
chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di
essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi
perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa
mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei
cieli».Ciao, BUONA FESTA :)
Giò
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