Domenica II del Tempo Ordinario. Per ben capire e vivere questo passaparola: «Valorizzare i talenti dell'altro»,
prendiamo dalla Messa la seconda Lettura (1Cor 12,4-11), dove l’Apostolo Paolo
rileva i tanti doni che lo Spirito Santo concede ai singoli per il bene
della Comunità: «Vi
sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito» (v. 4); «[…] tutte queste cose le opera l’unico e
medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole» (v.
11). Sì, tutto è dono di Dio, ciascuno è ricolmato di talenti, gli altri e noi
stessi. Ma c’è un talento, esso pure donatoci dallo Spirito Santo, a cui forse
pensiamo poco: è quello di saper riconoscere e «Valorizzare i talenti dell’altro».
Diceva la nostra Chiara: «Chi
sa vedere il positivo che c’è in ogni persona, ha lo Spirito Santo».
C’è da riflettere, portati come siamo a vedere piuttosto il negativo nel nostro
prossimo… Vogliamo allora ripartire nuovi così, sempre pronti a «Valorizzare i talenti dell’altro».
I modi possono essere tantissimi: credere all’amore dell’altro, scorgere in
ognuno i suoi lati buoni e proprio valorizzarli, aiutandolo ad attuarli col
nostro fidarci e dar fiducia, infondere speranza… sempre con l’umiltà di mettere
l’altro, che è per noi Gesù stesso, al primo posto.
(Giuseppe Fulceri)
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Parola di vita gennaio 2013: «Andate, dunque,
e imparate che cosa significhi: misericordia io voglio, e non sacrificio» (Mt 9,13).
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Prima Lettera ai Corinzi
– cap. 12
Fratelli, [4]vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo
Spirito; [5]vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; [6] vi sono
diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. [7]A
ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene
comune: [8]a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di
sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza;
[9]a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il
dono delle guarigioni; [10]a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono
della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la
varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue. [11]Ma tutte
queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come
vuole.
Dal
Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 2,1-11.
Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre
di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».
E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».
La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili.
E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo.
Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono.
E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo
e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono».
Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Buona domenica, ciao a tutti!
Giò
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