domenica 10 novembre 2013

BUONA DOMENICA..



.. "L'amarci scambievolmente richiede un esercizio continuo"


Il passaparola oggi, XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO, è di una verità lapalissiana: è ben chiaro che senza fatica e impegno niente si fa e ottiene, e spesso non è facile volerci bene così come siamo, come ci ama Dio. Occorre allora sempre prendere forza dalla Parola; da quella di vita del mese e oggi in particolare dal Vangelo della Messa (Lc 20,27-38). Gesù mette in rilievo la Vita, piena, eterna, ma già qui: «[…] quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti [… …] nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio» (vv. 35-36); e conclude: «Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui» (v. 38). Ecco, Dio è Tutto per noi, è la nostra Vita: ma occorre essere VIVI, vivendo davvero per Lui, singolarmente e assieme, nell’«esercizio continuo» che «l’amarci scambievolmente richiede».   (Giuseppe Fulceri)
 

Parola di vita di Novembre 2013: «Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo»  (Ef 4, 32).

Vangelo secondo Luca - cap. 20
[27]Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: [28] «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. [29]C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. [30]Allora la prese il secondo [31]e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. [32]Da ultimo anche la donna morì. [33]Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». [34]Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; [35]ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; [36]e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. [37]Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. [38]Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».


Ciao e buona domenica,
Giò :)

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